Ho appena scaricato un programma di karaoke,che bello. Adesso canterò le canzoni che più mi piacciono,anche se sono un lamento (meglio non sentirmi). Questo periodo (sarà per via della dieta)
mi ricorda tantissimo il mio periodo con l'anoressia.
Quando mi guardavo sempre allo specchio per verificare la mia situazione,le mie "ossa",il mio immaginario grasso che ancora dovevo smaltire,il mio continuo provare vestiti sempre di taglia più piccola, il mio ossessivo modo di controllare le calorie del cibo che ingerivo, il mio modo di guardare gli altri con "paura",la mia iperattività, le mestruazioi assenti,le bugie sui miei pranzi mai esistiti,i miei tagli dopo del mangiare forzato,il mio continuo sentire freddo,i miei esercizi estenuanti. Ricordo 2 episodi che ogni volta ripensandoci mi viene da piangere. Una volta vennero degli ospiti a casa mia,
c'era la pizza per cena, eravamo
tutti seduti a tavola, e di fronte a me un ospite
che per la mia eccessiva magrezza mi guardava;
io avevo preparato tantissimi tovaglioli fra le mie gambe, e mi ero appositamente messa una felpa con delle tasche;
ogni volta che prendevo dei pezzi di pizza per nasconderli nelle tasche,lei guardava e lo diceva a mio padre, e tutti li a guardarmi con quegli occhi assassini e dire "
Mangia, Che fai? Finta di masticare?mangia!!! ",odiavo tutti in quel periodo,in particolar modo quella che mi guardava
e spifferava a mio padre ogni volta che nascondevo il cibo. Gli avrei voluto
gridare "
Lasciami in pace stronza,non voglio mangiare,fatti gli affari tuoi",ma stavo zitta,subivo gli sguardi di disprezzo di tutti quanti,
avrei voluto morire. Un altro episodio è stato quando siamo usciti a cena fuori,al ristorante, con atri amici di mio padre. Quella sera
sono stata obbligata a mangiare,era pure periodo di pasqua,e mi obbligarono a mangiare anche del cioccolato. Avrei voluto assoutamente sparire, mi sentivo da schifo,avevo contato tutte le calorie ingerite
esagerando di molto,perchè la mia punizione doveva essere grande. Mi ricordo che la sera arrivati a casa,ho aspettato che tutti quanti andassero a dormire,e sono scesa giù nel garage,
attenta a non fare il minimo rumore, era notte fonda,
e sono andata nella cyclette,
ho pedalato,ho pedalato,ho pedalato per smaltire tutto quanto fino a stare male,fino quasi a svenire,e finiì che era l'alba,
giusto il tempo per salire, e non farmi scoprire,pochi minuti prima che gli altri si sarebbero svegliati. Se ci penso adesso,dico "
ma dove cavolo è andata finire tutta quella forza d volontà?". Mi ricordo che andavamo a mare il fine settimana,
e ogni volta a orario di pranzo andavo in acqua,e dicevo "
non ho fame,mangio dopo" e dopo,quando mi chedevano dicevo "
ho già mangiato,mentre tu eri dall'altra parte",e a orario di cena andavo a fare un giro con la scusa di "
guardo la zona,vado in bici a fare un giro per vedere come il posto",quando invece ero obbligata a sedermi,
facevo finta di masticare,
nascondevo il cibo fra le gambe,e con la prima scusa mi alzavo e lo andavo a buttare. Odiavo gli orari dei pranzi,e qualsiasi uscita che riguardasse di andare a mangiare fuori,odiavo tutto e tutti,ce l'avevo con il mondo. Anche i miei compagni che
vededomi cosi,all'inizio alla ricreazione
mi offrivano sempre roba da mangiare,cominciarono ad allontanarmi,a non parlarmi. A volte mi capitava di sentire i loro commenti fra loro "
E' fissata,lasciala perdere",e cose del genere.
Nessuno mi capì in quel periodo,anzi il contrario. Dicendomi sempre di mangiare alimentavano la mia voglia di sparire. Poi un giorno mio padre(quello che adesso dice che devo dimagrire),in macchina mi cominciò a dire che dovevo ingrassare,che ero troppo magra,
che facevo schifo,e che la taglia perfetta è una 46-48. Adesso però che porto una 44-46 dice il contrario.
Ripensandoci,anche se è stato un periodo combattuto,pieno di delusioni,di rimproveri,di solitudine,di rabbia, di autolesionismo, di un amore che non c'è mai stato,di una ricerca di attenzione nei miei confronti mai esistita, della mia continua ricerca alla perfezione, bhè,nonostante tutto
credo che lo rimpiango e che credo di volerci ritornare, perchè anche se avevo una vita programmata, (andavo a scuola,ritornavo a casa e cominciavano i miei infiniti esercizi,preparavo la cena PER MIO FRATELLO,la mia era composta da carote,pomodori,lattuga,finocchio,e se c'era fagiolina,tutto rigorosamente scondito, e alle nove a letto),sento che la rivoglio indietro.
Sento che nonostante abbia cominciato a mangiare e sia caduta nel binge,lo stesso tutti quanti hanno continuato ad evitarmi,che mio padre non mi accetta per come sono,e che non sento l'affetto che avrei voluto sentire,ma sento solo una famiglia persa che non c'è mai stata,sento l'atmosfera di ipocrisia e falsità che mi circonda. Mi vedo come in un corpo che non è mio che non mi appartiene. Dopo tutti questi anni di binge,di ingozzarmi fino a scoppiare,e del senso di apatia e di fallimento che mi assaliva dopo,non percepisco nulla di diverso,solo un corpo deformato e niente in cambio solo odio e disprezzo. Il mio vedermi inadeguata a tutto,e sentirmi sbagliata è soltanto cresciuto. Ragazze,vi ringrazio veramente di cuore a chi leggerà questo romanzo lunghissimo. Vi ringrazio per i vostri commenti che mi lasciate. Siete davvero la mia forza,mi date il coraggio per andare avanti. Vi voglio bene a tutte quante. Io vi seguo come sempre. Un abbraccio a voi.