lunedì 18 luglio 2011

La mia storia

Credo sia arrivato il momento di raccontarvi la mia storia. Allora ho 18 anni. Soffro di DCA da quando ne avevo 14. Sono sempre stata una ragazzina da un fisico longilineo. A quell'eta ero piena di vita,piena di gioia,di voglia di vivere,di divertirmi. Fosse stato per me,non sarei mai andata a dormire,sempre sveglia,per sfruttare al massimo la giornata. Fin quando mi ammalai di anoressia. Arrivai a pesare 42 kg. Poi mia madre(a quei tempi vivevo con lei),che un giorno mi vide in costume,fece notare a mio padre che mi si vedevano tutte le costole e le osse del bacino. Ricordo quando mi fecero salire sulla bilancia,videro il mio 42.2,e mia madre disse "vergognati sei appena 42 kg,e sei con tutto il pigiama pesante,mi fai schifo" e comincio persino a darmi qualche schiaffo. Allora fui obbligata a mangiare. Ma nessuno si preoccupò mai di capire il perchè di tutto ciò. Passai al binge. Mangiare chili di roba,fino a scoppiare e a non poter neanche camminare. Cominciai ad acquistare peso. Hanno tutti creduto che sono guarita. Che non ho più problemi da allora. Ma invece in tutti questi anni,nonostante non sono più sottopeso,ma tutt'altro,non sono per niente guarita mentalmente. Lei è dentro me. Mi ha rovinato 4 anni di vita,e continua a rovinarmeli. Non mi lascia pensare come tutti. Non mi permette di fare un gesto,come mangiare un gelato con un amica,in santa pace. Piena di sensi di colpa,piena di vergogna nel farlo. Da un semplice boccone in più,ormai la cosa non si può più rimediare,con conseguente abbuffata. Mi ricordo quando verso i 16 anni,venne mia madre,nel parlare la mia maglia lunga,i alzò,e vide i miei tagli. Mi disse "cosa sono quelli?" io niente,ho sbattuto. Ma fu irreparabile. Lo andò a raccontare a mio padre. Mi fecerò una scenata,che era una cosa grave, e cosa avrebbero dovuto pensare le persone. Ma non mi chiesero il perchè. O meglio,il perchè era in secondo piano. Era più importante cosa avrebbero pensato le persone,e che quindi sarei dovuta stare attenta a non farli vedere a nessuno. Ricordo che dopo ogni abbuffata,i miei sensi di colpa finivano nel farmi tagliare il braccio. Affondare la lama della forbicina nella pelle,il sangue che usciva era come una liberazione. Il bruciore era come una punizione. I miei sono separati. Vivo con mio padre da un annetto. Da qualche mese,è venuto a stare con noi anche mio fratello. Non è per niente facile vivere con mio padre. Pensavo avesse un carattere diverso. Per me era come "Superman",l'uomo perfetto. Ma invece non è cosi. Sempre a far ricadere la colpa sugli altri,o meglio su di ME. Ma vivere con mia madre,è impossibile. La odio. Forse è troppo dire cosi. Più che la odio,mi è indifferente. Come un qualcosa di irrangiungibile. Una persona che mi ha provocato molta sofferenza.  E' stata lei,che nonostante sapesse che io dormivo terra,non si è preoccupata nemmeno di invitarmi a casa sua,nemmeno una chiamata,nè per natale,nè per i miei 18 anni,passati a lavoro con mio padre. Nemmeno un come stai,per 10 mesi. E solo dopo,perchè obbligata,allora ha parlato con me al telefono. E pensare che fino a qualche anno fa,la mia vita era completamente diversa. Adesso,me ne sto tutto il giorno qui al lavoro,al computer. La sera,come già spiegato in qualche post fà,a casa di 2 clienti di mio padre,a cenare là,e passare tutta la serata a sentire i loro discorsi del cavolo. L'altro giorno parlando con mio fratello,lui mi disse,che anche lui qualche anno fà,era come io a 14 anni. Pieno di vita. Poi capi anche lui che vivendo nella nostra situazione familiare,dove ognuno si fa i cavoli propri,infischiandosene degli altri,è cosi che si è portati a vivere. E' questo il modo di reagire della nostra anima. In fondo,il mio cadere nell'anoressia,è stato un modo per volere ricevere più amore,da parte di una famiglia inesistente,dove per anni e anni si è vissuto nei litigi violenti e quotidiani dei miei genitori. E' stato un modo di attirare l'attenzione,un urlo di aiuto,un modo per dire "AIUTATEMI,STO MORENDO LENTAMENTE,VOGLIO AMORE,ATTENZIONI,INTERESSE". Ma che non è servito a nulla. Bene,allora,significa che devi sopportare tutto,essere apatica,(ed è cosi che mi sento per ora),e non reagire a nulla,perchè tanto non servirà a niente,qualsiasi cosa tu faccia. Qualche mesetto fa,ho anche preparato una valigia,volevo andarmene,prendere il treno,e cambiare tutto. L'unica cosa che mi ha impedito il tutto,è stata la mancanza di soldi. Mio fratello,lo disse a mio padre,che avevo preparato la valigia,e me ne ero andata. Quando tornai,non mi chiese nemmeno,come mai lo hai fatto?Ho sbagliato in qualche cosa? Niente di niente. Questo è il suo interesse verso di me. Vorrei davvero cambiare tutto quanto. O mio dio,ho fatto un romanzo. Scusate per tutta questa pappardella. Bee,direi che ho sintetizzato un pezzo della mia vita. Buona fortuna a tutte quante. Vi voglio davvero bene. Mi date una gioia immensa quando leggo i vostri commenti. E tanta forza quando visito i vostri blog. Vi abbraccio.

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